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Rete dei servizi per il lavoro

 

Nel corso dell’ultimo ventennio due grandi riforme hanno permesso di sviluppare un moderno sistema dei Servizi per il lavoro. Entrambe hanno preso il nome dai loro estensori: Legge Treu e Riforma Biagi. La prima, Legge n. 196 del 1997, ha avuto il merito di aprire il mercato dei servizi alle Agenzie di intermediazione private, segnando il superamento del monopolio pubblico.  La seconda, Legge n. 30 del 2003,  sulla base delle sollecitazioni del Libro Bianco, si è spinta oltre, permettendo l’ingresso a una pluralità di soggetti, purché autorizzati, all’attività di intermediazione: Agenzie private del lavoro, Università, Istituti scolastici, Camere di Commercio, consulenti del lavoro, Enti bilaterali. 

La creazione in Europa di un sistema di servizi per il lavoro “misto” rappresenta da sempre la forza dei modelli di welfare to work. La concorrenza tra rete pubblica e privata, infatti, ha contribuito ad aumentare le opportunità di incrocio tra domanda e offerta di lavoro, riducendo le asimmetrie informative e aumentando i tassi di occupazione.

Il mercato dei servizi per il lavoro in Italia presenta ancora enormi margini di sviluppo e proprio la complementarietà tra pubblico e privato ne costituisce il fattore chiave.

Poiché la Legge n. 2 del 2009 rende vincolante per tutti i percettori di sostegni al reddito (cassa integrazione, indennità di mobilità, indennità di disoccupazione, sussidi ecc.) la partecipazione a misure di politica attiva, l’integrazione permette di rispondere alle esigenze dei territori garantendo a un’ampia platea di lavoratori disoccupati e sospesi servizi personalizzati.

Per saperne di più, visita la sezione dedicata del sito Cliclavoro.