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Povertà ed esclusione sociale

 

La povertà è un fenomeno complesso che dipende da diversi fattori. Non è legato alla sola mancanza di reddito ma è anche strettamente connesso con l'accesso alle opportunità e quindi con la possibilità di partecipare pienamente alla vita economica e sociale del paese.

Le politiche nazionali per l'inclusione sociale, pertanto, si caratterizzano per una gamma di iniziative e compiti differenziati sia per ambito di intervento sia per tipologia di strumenti.   

Nello specifico, alcune delle politiche nazionali si caratterizzano come l'insieme delle misure  volte a sostenere i redditi delle persone e delle famiglie, con particolare riguardo agli interventi di inclusione attiva, finalizzati alla graduale conquista dell'autonomia; un'altra linea d'azione è dedicata, invece, all'analisi quantitativa e qualitativa dei fenomeni emergenti di povertà, allo studio delle condizioni di povertà estreme e alla definizione delle modalità appropriate di intervento.

Tra le misure di sostegno al reddito, in particolare, si segnala il Sostegno per l'inclusione attiva (SIA), misura attiva di contrasto alla povertà che, sulla base della sperimentazione attuata nelle grandi città, nel 2016 verrà estesa a tutto il territorio nazionale.

Questa iniziativa si affianca alla consolidata misura di contrasto alla povertà, la Carta acquisti ordinaria, formulata per offrire un sostegno alle persone meno abbienti negli acquisti di generi alimentari, prodotti farmaceutici e parafarmaceutici e per il pagamento delle bollette domestiche di luce e gas, in vigore dal 2008.

Lo strumento che sostiene l'applicazione di queste misure è l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE )che dal 1° gennaio 2015 è stato profondamente rinnovato nei contenuti e nelle procedure. L'ISEE ha la funzione di stabilire nella maniera più equa le risposte offerte ai bisogni dei cittadini per indirizzare correttamente gli interventi d'inclusione e di contrasto alla povertà, ed è alla base delle diverse agevolazioni gestite da Regioni e Comuni ed altri enti erogatori per l'accesso a prestazioni di diversa natura (mense scolastiche, nidi, residenze sanitarie assistenziali, etc.).

In Italia, infatti, gli interventi di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale vengono promossi e attuati da più soggetti che fanno capo a diversi livelli e sistemi di welfare (nazionali, regionali e locali). Questo assetto non agevola la lettura dei bisogni né la programmazione e la valutazione delle politiche. Per rendere più efficiente il sistema occorre far dialogare tra loro questi soggetti, integrando le informazioni esistenti nei diversi archivi e correlandole alle caratteristiche socio-demografiche delle persone esposte al rischio povertà ed esclusione sociale. E' significativo, da questo punto di vista, il progetto sperimentale avviato dal Ministero con la Regione Toscana, volto alla creazione del Sistema Informativo Sociale su Interventi e Servizi Sociali finalizzati a contrastare povertà ed esclusione sociale (SIP). Il SIP si colloca nell'ambito del più ampio progetto di costruzione del Sistema informativo sui Servizi Sociali (SISS) previsto dalla Legge 328/00, che consentirà di identificare tutte le prestazioni in capo a un determinato nucleo familiare e quindi di migliorare la programmazione, il monitoraggio e la gestione delle politiche sociali.

Nell'ambito dedicato alle iniziative di studio sulle povertà estreme si segnalano le indagini effettuate nei grandi centri urbani e il programma nazionale di mappatura dei senza dimora e dei servizi ad essi dedicati. La prima indagine, svolta nel 2011, ha dato spunto all'avvio della definizione di Linee guida per il contrasto alla grave emarginazione adulta, che saranno pubblicate dopo il vaglio della Conferenza Stato Regioni Unificata.

Infine, nel quadro della politica di coesione cofinanziata dall'Unione Europea, il Ministero è titolare per il periodo 2014-2020 di due programmi operativi di contrasto alla povertà ed esclusione sociale che intervengono in sinergia con le politiche nazionali. Si tratta del Programma Operativo Nazionale (PON) Inclusione, cofinanziato dal Fondo sociale europeo, e del Programma Operativo FEAD, cofinanziato dal Fondo europeo di aiuti agli indigenti.

 

GLI UFFICI CHE SE NE OCCUPANO

Direzione Generale per l'inclusione e le politiche sociali

Divisione II - Politiche per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale. Autorità di gestione programmi operativi in materia di FSE e FEAD