Vai direttamente ai contenuti della pagina

Sistema informativo - Le tecnologie

 

In questi ultimi anni si è assistito alla nascita di un nuovo modello di società, la “Società dell’Informazione”, caratterizzata da una continua e rapida evoluzione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, fondamentale strumento di innovazione, capace d’incidere sulle attività e sui comportamenti degli individui e delle imprese, nonché sugli eventi sociali, economici e politici della società stessa.

Conseguenza di questa evoluzione è stata l’accentuarsi dell’attenzione dei Governi verso l’Information Technology (IT) e la sua valenza strategica come elemento di ammodernamento delle strutture pubbliche. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono, infatti, strumento chiave per la trasformazione e l’integrazione delle amministrazioni, in quanto fattore abilitante del cambiamento. La società dell’informazione necessita di un uso massiccio, in qualunque campo, di tecnologie sempre più nuove e si realizza sia verso i servizi “interni”, quelli che informatizzano le procedure istituzionali e di back office, sia quelli esterni, dedicati all’erogazione di servizi al cittadino e, nel caso del lavoro, alle imprese.

L’informatizzazione dei progetti di punta del Ministero, oggetto anche di un monitoraggio portato avanti dalla Commissione per l’innovazione tecnologica costituita presso il Ministero per I’innovazione e la Pubblica Amministrazione, quindi, è stata portata avanti utilizzando tecnologie all’avanguardia, in linea con le indicazioni provenienti dal mercato dell’Information tecnology e le linee guida del Cnipa (ora DigitPA). 

 

La cooperazione applicativa

La cooperazione applicativa attiene alla capacità di uno o più sistemi informativi di avvalersi, ciascuno nella propria logica applicativa, dell’interscambio automatico di informazioni con gli altri sistemi, per le proprie finalità applicative.  In altre parole, nel corso del suo processo elaborativo, un’applicazione può far uso di un’informazione elaborata da un’altra applicazione (per esempio, l’applicativo che gestisce l’ispezione chiede all’anagrafe delle imprese i dati relativi all’impresa che si sta ispezionando). La cooperazione applicativa in rete ha luogo quando questo processo avviene in modo automatico. Prerequisito per la cooperazione applicativa è l’interoperabilità dei sistemi, ovvero l’adozione di un formato di scambio standard e un protocollo di comunicazione condiviso.

Tutti i progetti del Ministero sono stati realizzati con tecnologia interoperabile e cooperante, in modo tale da integrare i processi automatizzati di back-office per l’erogazione di servizi tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e gli altri Ministeri e tra il Ministero e i cittadini, dando la possibilità al cittadino di rivolgersi ad un unico sportello, senza avere la percezione del coinvolgimento di più amministrazioni. Esempi ne sono il Sistema informatico delle comunicazioni obbligatorie, UNIMARE, il sistema per la presentazione del prospetto informativo dei disabili, dove l’invio della documentazione on line prevista per l’adempimento di un obbligo di legge viene inviata ad una pubblica amministrazione e messa a disposizione automaticamente di altre.

 

Il Servizio Pubblico di Connettività

L’urgenza di realizzare sistemi cooperativi in grado di scambiare e condividere informazioni ha portato alla definizione di standard comuni di connettività ed interoperabilità e, ancora, di cooperazione applicativa in rete. Questo ha dato vita al Sistema Pubblico di Connettività per l’interconnessione sicura tra tutte le Pubbliche Amministrazioni e la definizione dei servizi di interoperabilità e cooperazione applicativa.

 

Il VoIP

Il Sistema Pubblico di Connettività ha previsto l’utilizzo, per le pubbliche amministrazioni, dei servizi Voce tramite protocollo internet (Voip). Questa previsione, con l’obiettivo di risparmiare (in banda e denaro), si è tradotta in obbligo con la Legge Finanziaria del 2008.